Arèa – Assembramento artistico a Piazza Rivoluzione – Afea Bed and BreArtFast Palermo Centro

Arèa – Assembramento artistico a Piazza Rivoluzione – Afea Bed and BreArtFast Palermo Centro

Da tempo volevamo scrivere un articolo per raccontarvi di Arèa, uno di quei luoghi della nostra città che ci ha sempre affascinato; avevamo iniziato a scrivere quando abbiamo invece deciso di andare a trovare direttamente Giovanni Lo Verso per farci una chiacchierata da condividere con tutti voi. Giovanni è una persona eccezionale e basta dare uno sguardo a cosa ha creato per capirlo e prima di leggere sotto cosa ci ha raccontato invitiamo tutti a passare in Piazza Rivoluzione per conoscere da vicino Arèa, potete anche scegliere di fare un “aperitivo alternativo o una colazione contemporanea”.

Ciao Giovanni ed intanto grazie per la tua disponibilità, con che spirito nasce Arèa ed esattamente che luogo è?

Buongiorno Danilo, Area è’ soprattutto un’idea da cui poi si sviluppa uno spazio che comprende una serie di attività artistiche e culturali legate alle “arti visive”. È un contenitore di esposizione e sperimentazione, un laboratorio che nasce nel 2002 da un’idea sviluppata sempre nello stesso luogo e con lo stesso spirito, uno spazio di esposizione in cui è possibile anche frequentare dei laboratori e confrontarsi attivamente con artisti e non solo. In sintesi si potrebbe parlare di Arèa anche semplicemente come di un luogo che, in maniera del tutto spontanea, crea assembramento artistico in un momento in cui sembrerebbe una parola da evitare.

Ci racconti qualcosa della Fieravecchia?

La Fieravecchia è stato per secoli il nome della piazza in cui sorge Arèa e che da poco più di un secolo si chiama Piazza Rivoluzione. Dalla Cala si sviluppavano le botteghe di artisti, artigiani, mercanti che si diffondevano poi in tutto il quartiere della Kalsa, fino alla piazza stessa, centro nevralgico economico della nostra città; non a caso tanti palazzi nobiliari erano concentrati in questa zona. Era una “nostra ricchezza” economico – culturale..!

Il Luogo dove ci troviamo si chiama piazza Rivoluzione, credi che l’Arte può contribuire a rivoluzionare il mondo in cui viviamo?

L’arte piu’ che rivoluzionare è una speranza che per millenni ha dimostrato al mondo intero che l’Italia ne è la culla, probabilemnte rivoluzionaria perchè è una grande risorsa economica che erroneamente viene spesso messa in secondo piano. L’arte è tutto cio’ che differenzia l’essere umano da altro, il pensiero stesso nasce dall’arte, dalla figurazione di immagini, è un’esigenza primordiale intrinseca dell’ essere umano.

Come vedì la scena palermitana dell’Arte Contemporanea?

Rispetto allo scenario contemporaneo artistico palermitano paradossalmente questo esprime grande fermento nonostante non ha un riscontro diretto con un’economia concreta in grado di sostenerlo. E’ comunque viva l’esigenza di tanti giovani artisti palermitani di esprimersi e questo non fa altro che riempirmi di gioia, ma nello stesso tempo mi crea una sorta di istinto protettivo nei confronti degli artisti stessi che sono proprio spiazzati da questo paradosso, dalla propria voglia di creatività e dalla scarsa attenzione dell’economia dell’arte, purtoppo non c’è quella “cura” in grado di sostenere e mantenere questo fermento ed anche per questo nasce questo luogo, una piccola opportuinita in più anche per l’artista dell’accademia che può vendere il proprio prodotto in una buona vetrina in pieno centro storico e confrontandosi con il grande maestro che al suo fianco espone una sua opera. Tutto questo crea uno scambio, un fermento di idee e di crescita intellettuale.

Ad Afea hai decorato la camera Li Pupi e qui ad Arèa troviamo tanti “pezzi unici” della stessa serie. Ci di dici qualcosa in più su questa collezione?

La collezione nasce da una ricerca estetica stilistica partendo da una delle tradizioni siciliane, quella dell’Opera dei Pupi; nasce da una commissione privata e poi diventa anche una collezione più ampia che propone i propri elementi decorativi su vari supporti dalla tela agli accessori di arredo come una sedia o un tavolo. Tutto questo perchè è importante che ci sia sempre un occhio a tutto ciò che ha funzionato sempre nel nostro artigianato pur arrichendolo con una ricerca estetica per dare anche nuovi stimoli anche ai visitatori che scelgono la nostra città e che cercano dei prodotti originali, contemporanei. L’esperienza di Afea è una delle migliori possibilità che si possono dare ad un artista perchè entrare in contatto diretto con i viaggiatori che vivono un’esperienza diretta dentro delle opere è uno dei migliori modi per vivere l’arte, forse addirittura più intenso di andare ad una mostra; è come entrare in intimità con chi realizza l’oggetto, come quando un collezzionista acquista un’opera per averlo a casa propria. Voi donate in qualche modo al viaggiatore l’opportunità di vivere un’opera come se fosse propria, seppur per un tempo limitato e agli artisti l’opportunità di offrire quest’esperienza, questa sensazione.

Intanto grazie per le belle parole, per concludere chiediamo sempre ai nostri amici di salutarce con una frase in palermitano, la tua?

In Palermitano mi viene da dirvi “N’amu vistu”, ma con un significato diverso. Solitamente nella nostra città con questa frase si intende “non ci vediamo più”, ma in questo caso vorrei che questo termine intenda “ci siamo visti e speriamo di rivederci” che è quello che tutti ci auguriamo, tornare ad essere una terra di accoglienza, di ospitalità e dare la possibilità a tanta gente di venirci a trovare.

Ciao Giovanni, “N’amu vistu” e GRAZIE..!

Arèa – Piazza Rivoluzione, 1 – Palermo

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THE CITY ART LOVERS OF PALERMO

Foto in copertina di Claudia Lauria

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